L’aeroporto di Heathrow ha annunciato che riprenderà alcuni voli oggi e spera di effettuare un servizio completo domani. È quanto si legge in una nota dello scalo, secondo cui si sta lavorando per riportare la situazione alla normalità dopo la chiusura dovuta a un blackout causato da un incendio in una sottostazione elettrica nell’ovest di Londra.
L’aeroporto londinese ha precisato che i primi voli a essere ripristinati in serata saranno quelli per il rimpatrio dei passeggeri e per la ricollocazione degli aerei dopo l’improvviso stop delle attività di Heathrow la notte scorsa che aveva obbligato gli equipaggi di diversi velivoli ad atterrare in altri scali. “Vi preghiamo di non recarvi all’aeroporto a meno che la vostra compagnia aerea non vi abbia consigliato di farlo”, si legge nelle indicazioni ai passeggeri contenute nel comunicato. E ancora: “Lavoreremo ora con le compagnie aeree per rimpatriare i passeggeri che sono stati dirottati verso altri aeroporti in Europa”. Inoltre i vertici dello scalo hanno ricordato che “la nostra priorità rimane la sicurezza dei passeggeri e di coloro che lavorano in aeroporto”, oltre a sottolineare che Heathrow utilizza la stessa energia di una piccola città, “quindi tornare a un’attività completa e sicura richiede tempo”, e a scusarsi per i disagi causati. Intanto British Airways ha annunciato che i suoi primi voli partiranno dalle 19 locali (le 20 in Italia), con destinazione: Johannesburg, Singapore, Riad, Città del Capo, Sydney e Buenos Aires.
Sono quasi 300mila i passeggeri destinati a rimanere a terra oggi dopo la chiusura dello scalo, afferma la società di analisi dell’aviazione civile Cirium, in base a una stima realizzata sugli oltre 1300 voli programmati per la giornata nello scalo più importante del Regno Unito e il più trafficato d’Europa.
I disagi, con conseguenze a livello mondiale, sono destinati ad andare avanti per giorni dopo che diversi voli sono stati deviati su altri aeroporti: servirà quindi tempo, fino a una settimana, per tornare alla piena normalità. Intanto alcune compagnie aeree, come Ryanair ed Easyjet, stanno organizzando dei voli supplementari da altri scali o mettendo a disposizione più posti sulle proprie tratte per aiutare i passeggeri colpiti dalla chiusura di Heathrow.
I media del Regno sottolineano che non si vedeva una situazione del genere dal 2010, quando l’eruzione di un vulcano islandese bloccò per giorni il sistema dell’aviazione britannico ed europeo, colpendo 10 milioni di passeggeri.
“Per garantire la sicurezza dei nostri passeggeri e colleghi, Heathrow rimarrà chiuso fino alle 23:59 del 21 marzo”, le 0.59 del 22 in Italia, ha affermato la Heathrow Airport Holdings.
“Heathrow sta subendo un’importante interruzione di corrente”, ha affermato il gestore dell’aeroporto, aggiungendo che “i passeggeri non devono recarsi all’aeroporto in nessun caso finché non riaprirà”.

Heathrow
Oggi l’aeroporto di Gatwick in Gran Bretagna ha dichiarato che accetterà alcuni dei voli destinati a Heathrow. “Siamo a conoscenza della situazione odierna all’aeroporto di Heathrow e stiamo supportando come richiesto. I voli da Londra Gatwick operano regolarmente oggi”, ha dichiarato l’autorità del secondo aeroporto londinese su X.
Per i vigili del fuoco di Londra “i nostri investigatori antincendio inizieranno le loro indagini e continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner per ridurre al minimo i disagi e supportare la comunità”, hanno affermato in un aggiornamento sui social media.
La Bbc ha confermato il coinvolgimento dell’antiterrorismo britannica, seppure per ora solo a titolo “cautelativo”, nelle indagini sull’incendio. L’emittente cita sue fonti informate secondo le quali comunque al momento non sono emersi “indizi di sabotaggio” o di piste diverse rispetto a potenziali cause accidentali. L’interessamento dell’antiterrorismo alle verifiche in corso ad opera della polizia locale dei vigili del fuoco fa parte delle “precauzioni del caso”, ha detto una fonte. Più tardi l’informazione è stata formalizzata in un comunicato della Metropolitan Police di Londra (Scotland Yard), dipartimento di polizia da cui dipende il comando dell’antiterrorismo nazionale britannica. “Stiamo lavorando con i vigili del fuoco della London Fire Brigade – vi si legge – per stabilire le cause dell’incendio, che resta sotto investigazione. Sebbene al momento non vi siano indicazioni di possibili atti intenzionali, continuiamo a tenere la mente aperta” sulle ipotesi investigative. Nel comunicato si osserva poi come l’incendio nella sottostazione riguardi – e abbia coinvolto anche negli effetti allargati – “infrastrutture nazionali strategiche”, come l’aeroporto di Heathrow: ragion per cui “il comando antiterrorismo della Met Police ha assunto ora la guida del coordinamento dell’inchiesta”. Una decisione – conclude la nota – legata alla “disponibilità di specialisti e alle capacità” su cui questa struttura può contare “per far progredire le indagini” più rapidamente, “minimizzando i disagi e contribuendo a identificare le cause”.
Il governo: ‘Blackout senza precedenti’. Nessun sospetto di atto intenzionale
“Un evento senza precedenti”: così il ministro dell’Energia britannico Ed Miliband ha definito in un’intervista alla Bbc quanto accaduto. “Non conosciamo ancora la causa dell’incendio”, ha aggiunto Miliband, sottolineando che il governo laburista di Keir Starmer vuole fare piena luce su quanto accaduto ed evitare che si ripeta in futuro. La priorità al momento “è quella di riportare alla normalità l’attività dello scalo e ripristinare la corrente nella zona della capitale colpita”. Il governo britannico non ha al momento sospetti di un atto intenzionale dietro l’incendio.
La polizia indaga sulle cause dell’incendio
La polizia di Londra ha avviato una indagine sulle cause dell’incendio, ha dichiarato il vice comandante della London Fire Brigade, Jonathan Smith, parlando coi giornalisti davanti al luogo dove si è sviluppato il rogo. Il responsabile delle unità dei pompieri intervenuti non ha confermato le voci riportate dal Times di un coinvolgimento nelle indagini, in via prettamente precauzionale, di investigatori dell’antiterrorismo.
A Heathrow i terminal 2 e 4 restano per ora senza elettricità
Restano al momento senza corrente due dei cinque terminal dell’aeroporto londinese di Heathrow, ha spiegato Smith precisando che si tratta dei terminal numero 2 e 4. Negli altri l’elettricità è invece ripristinata, ma comunque l’intero scalo resta fermo: con attività e voli prevedibilmente sospesi almeno fino a tarda sera.
Iata critica Heathrow: ‘Chiaro fallimento sulla prevenzione’
I vertici Iata hanno severamente criticato i responsabili dell’aeroporto londinese di Heathrow per la mancata prevenzione del blackout causato da un incendio divampato in una vicina sottostazione elettrica. Il direttore generale dell’ente internazionale dell’aviazione civile, Willie Walsh, ha evocato su X “un chiaro fallimento nella pianificazione” della sicurezza degli impianti. “Heathrow ancora una volta ha lasciato a terra passeggeri e compagnie aeree”, ha rincarato la dose Walsh. Anche esperti britannici mettono in discussione oggi la quasi totale dipendenza elettrica dello scalo da una sola centrale.
A Heathrow decine gli aerei in volo dirottati su altri scali
Non solo partenze bloccate per decine di migliaia di passeggeri come conseguenza del blackout che sta paralizzando oggi per tutta la giornata l’aeroporto londinese di Heathrow, scalo leader in Europa: blackout causato da un incendio divampato in una sottostazione elettrica di zona. Lo sottolineano media e siti specializzati negli aggiornamenti sul traffico aereo, riferendo di decine di voli destinati sulla carta a raggiungere Heathrow e costretti invece a deviazioni in corsa verso altre mete, anche lontane da Londra e dalla Gran Bretagna. A metà giornata, FlightRadar aveva conteggiato circa una sessantina di voli deviati dalla rotta originaria dopo il decollo: in parte verso qualcuno degli altri 5 aeroporti internazionali di Londra (a cominciare da Gatwick, secondo scalo dopo Heathrow nell’area metropolitana della capitale britannica), ma per lo più verso Amsterdam, Manchester, Glasgow, Francoforte, Shannon (in Irlanda), Parigi, Madrid e persino (per alcuni aerei già partiti da oltre oceano) con rientri su Washington o su New York.
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