La comparazione del Dna di Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi ritornato sotto i riflettori della Procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2017, dovrà essere effettuata non sono con “il profilo genetico estratto dal materiale biologico rinvenuto sotto le unghie della vittima”, ma anche con “le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine”.
Lo si legge nell’ordinanza con cui la scorsa settimana il gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha disposto la convocazione di Sempio per il prelievo coattivo della saliva e dei capelli.
Prelievo che è stato fatto giovedì 13 marzo
Andrea Sempio è “sconvolto, non tanto per sé stesso, perché dice che lui questa cosa comunque può affrontarla, può difendersi perché non ha fatto nulla, ma ciò che lo terrorizza di più e lo distrugge sono le conseguenze sui suoi genitori, sulla famiglia Poggi, che vive ancora un calvario, e su Marco Poggi“.
Intanto, si è appreso che i reperti che erano presenti all’ufficio corpi di reato del Tribunale di Pavia e che riguardavano il caso di Garlasco, come ad esempio il pigiama che Chiara Poggi indossava quando è stata uccisa, sono stati smaltiti nel 2022 e sono, dunque, andati distrutti, come avviene spesso in questi casi con sentenze definitive e dopo tanti anni, anche per questioni logistiche, di spazi. Lo si è appreso in relazione alla ricerche che gli investigatori stanno portando avanti in questi giorni per raccogliere, in altre sedi sia giudiziarie che investigative, più materiale possibile nelle nuove indagini a carico di Andrea Sempio.
Marco, fratello di Chiara, che “chiama quotidianamente Andrea, è distrutto per l’amico”. Così l’avvocata Angela Taccia, che assiste con il legale Massimo Lovati il 37enne indagato nella riapertura dell’inchiesta sul caso di Garlasco, descrive lo stato d’animo di Sempio in queste ore, dopo il prelievo del dna di ieri.
E’ una situazione “paradossale”, ha spiegato ancora la legale Angela Taccia, perché Andrea Sempio – la cui posizione è già stata archiviata due volte, nel 2017 e nel 2020 – come ha ribadito l’avvocata, a suo carico non ha mai avuto “alcun indizio concreto”. Sempio sta valutando comunque di chiedere anche un “aiuto psicologico” per affrontare di nuovo questo “incubo”.
Lui ha attorno, ha aggiunto l’avvocata, “sempre gli stessi amici, che poi sono quelli dei tempi delle medie, e Marco lo chiama tutti i giorni”. E’ possibile anche che nei prossimi giorni, dopo aver preso un periodo di ferie per affrontare il nuovo shock, possa riuscire a tornare al lavoro, “anche il suo datore di lavoro gli sta a fianco e lo difende”.
Luciano Garofano, biologo ed ex comandante del Ris di Parma, “ha dato la sua disponibilità” per essere nominato come consulente della difesa di Andrea Sempio nella riapertura delle indagini sul caso di Garlasco e, in particolare, sugli aspetti genetici. Lo specifica Taccia.
I difensori auspicano che la comparazione del Dna prelevato ieri a Sempio venga effettuata “con un accertamento tecnico irripetibile o con un incidente probatorio”, a cui potrebbe partecipare anche il consulente difensivo.
Con un accertamento tecnico irripetibile, infatti, le operazioni del consulente della Procura potrebbero essere seguite anche dall’esperto nominato dalla difesa in un contradditorio tra le parti. Con un incidente probatorio disposto dal gip, lo stesso giudice, invece, nominerebbe un perito e pm e difesa potrebbero indicare i propri consulenti genetisti per partecipare alle analisi.
I legali di Sempio dovrebbero andare nei prossimi giorni, verosimilmente la prossima settimana, in Procura a Pavia per avere un colloquio con gli inquirenti, anche perché allo stato, oltre a non avere a disposizione alcun atto dell’indagine, come previsto in questa fase, non hanno avuto nemmeno indicazioni sulla forma in cui sarà effettuata l’operazione di estrazione del Dna prelevato ieri. E di comparazione, documentale pare di aver capito, con le tracce genetiche trovate all’epoca sotto le unghie e sulle dita di Chiara Poggi.
La prima consulenza effettuata dalla Procura pavese, dopo quella della difesa di Alberto Stasi che ha dato “impulso” alle nuove indagini, è stata affidata al genetista Carlo Previderé che si occupò del caso Yara.
Nel frattempo, la difesa di Sempio ha chiarito che alle parole di ieri dell’avvocato Massimo Lovati “è stata data un’interpretazione errata”. Mai il legale ha voluto “attaccare in alcun modo la Procura, anche perché c’è il massimo rispetto per le indagini”. E già in due occasioni, poi, la Procura “ha capito dopo gli accertamenti che Sempio non c’entra nulla”.

Mentre con la riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco del 2007 stanno riemergendo anche alcune intercettazioni di Andrea Sempio, negli atti della Procura di Pavia su quelle conversazioni dell’epoca si legge che hanno rappresentato un “ulteriore elemento a discarico” dell’amico del fratello di Chiara, che ha portato, con altri, ad una richiesta di archiviazione nel 2017, accolta dal gip.
In una di quelle intercettazioni ambientali Andrea Sempio, parlando col padre di ritorno in macchina dopo le audizioni in Procura otto anni fa, diceva, in sostanza, che avevano detto due cose diverse sul momento in cui avevano ritrovato l’ormai noto scontrino del parcheggio. Biglietto che per Sempio dimostrerebbe che lui quando veniva uccisa Chiara era a Vigevano, non a Garlasco.
I pm otto anni fa hanno messo sotto intercettazione i telefoni e pure le ‘cimici’ nell’auto della famiglia Sempio.
Quelle “conversazioni”, scrissero i pm Mario Venditti e Giulia Pezzino nel 2017, “hanno dimostrato”, però, la “totale estraneità dell’indagato ai fatti” e la “genuinità delle sue dichiarazioni e di quelle dei genitori”.
Intercettazioni in cui “non compaiono” riferimenti “in merito ad eventuali dichiarazioni concordate ovvero a circostanze occultate o riferite in modo difforme dal vero”. Si limitano a “commentare” la “vicenda processuale ed il linciaggio mediatico subito dal figlio”.
Nella riapertura dell’inchiesta su Sempio la Procura, coi carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, oltre a comparare il dna di Sempio con quelle trovato su dita e unghie di Chiara e a rianalizzare tutte le impronte e i reperti, vuole anche rileggere quelle intercettazioni, assieme alla testimonianze dell’epoca. Oltre ad acquisire nuovi verbali come ha già iniziato a fare sentendo vari testi, tra cui il fratello di Chiara.
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