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Europa League: Roma eliminata, Lazio ai quarti – Calcio – Ansa.it

    Athletic Bilbao-Roma 3-1 e Lazio-Viktoria Plzen 1-1 nel ritorno degli ottavi fi finale di Europa League: giallorossi eliminati e biancocelesti ai quarti.

    Ancora Romagnoli, il pari della Lazio vale i quarti d’Europa

    Il pareggio più dolce dell’anno, per la Lazio, vale i quarti di finale di Europa League. I biancocelesti, grazie all’1-1 in casa contro il Viktoria Plzen sommato al 2-1 dell’andata, conquistano così la possibilità di affrontare il Bodo Glimt, che ha eliminato l’Olympiacos nel doppio confronto. Una partita di sofferenza, quella della squadra di Baroni, che va sotto per effetto della rete di Sulc ma riesce a pareggiare grazie al terzo gol consecutivo di Romagnoli che vale l’accesso al turno successivo e un sospiro di sollievo.

    Baroni recupera Castellanos e lo getta subito nella mischia mentre i cechi si ripresentano con lo stesso undici dell’andata.
    La Lazio scende in campo già sapendo che, in caso di qualificazione ai quarti di finale, non potrà contare sui propri tifosi in trasferta. Dopo la gara d’andata, infatti, la commissione disciplinare della Uefa ha deciso di vietare al club di vendere i biglietti ai supporter biancocelesti a causa, specifica la Uefa stessa, del “comportamento razzista e/o discriminatorio dei propri tifosi” in occasione dell’ultima trasferta a Plzen. Non sarà la prima volta che la Lazio scenderà in campo senza i propri tifosi: già l’anno scorso, ad esempio, non fu seguita dai tifosi nel viaggio a Rotterdam, così come quest’anno ad Amsterdam.

    All’Olimpico pero’ la cornice di pubblico della serata è di quelle importanti: il tifo biancoceleste mette in scena una coreografia con l’aquila composta da mille piccole luci, per spingere i propri beniamini verso i quarti di finale. Ma a partire meglio sono i cechi che, su un erroraccio di Provedel con i piedi, colpiscono la traversa con Vydra. Il brivido corso scuote la Lazio, Pedro di sinistro testa i riflessi del portiere avversario, poi è Durosinmi a provare a farsi valere con il fisico, ma senza grandi risultati. Il primo tempo scorre via senza grandi sussulti, all’intervallo il punteggio è 0-0 che, in virtù della vittoria dell’andata, qualifica la Lazio.
    La doccia fredda, però, arriva subito in avvio di ripresa: bastano 7 minuti a Sulc, protagonista anche all’andata, per trovare il destro che batte Provedel e vale il vantaggio ospite.

    Colpita, la Lazio carica a testa bassa con gli uomini di Baroni che si gettano nella metà campo avversaria collezionando occasioni potenziali ma senza mai chiamare all’intervento Jedlicka. Quando le speranze cominciavano ad affievolirsi, ecco il gol che riporta la Lazio ai quarti senza bisogno dell’extratime: su calcio d’angolo battuto da Zaccagni, ancora una volta, spunta Romagnoli che di testa batte il portiere avversario – con la palla che supera di poco la linea e l’arbitro Makkelie avvertito dal beep dell’orologio con la gol line technology – e riporta in pari il risultato con il terzo gol consecutivo del difensore, il più importante. Gli ultimi minuti sono da vivere in apnea, ma al fischio finale è festa Lazio con i giocatori a ballare sotto la curva e lo stadio che festeggia un accesso ai quarti di finale di Europa League che mancava da 7 anni. 

    Roma addio all’Europa, a Bilbao è Nico Williams show

    La Roma è fuori dall’Europa League e non ha più obiettivi stagionali, a parte la rincorsa in campionato a un posto che le garantirebbe anche nella prossima stagione un posto nelle competizioni continentali. Trascinato dal veterano Berchiche e da Nico Wiliams, oggi autore di una doppietta e all’altezza della sua fama, e non la sbiadita controfigura vista all’Olimpico, l’Athletic Bilbao non si fa sfuggire l’occasione, 11 contro 10 per quasi tutta la partita, e vince 3-1 dopo l’1-2 dell’andata, risultato che spegne i sogni di gloria dei tifosi romanisti e fa esultar quelli che oggi hanno riempito la ‘Cattedrale’ basca. E che prima della partita, e fuori dallo stadio, hanno tentato di entrare in contatto con i supporter romanisti. La polizia si è messa di mezzo e ci sono stati tafferugli con annessa carica da parte delle forze dell’ordine.

    In campo, invece, è stata partita a senso unico, gioco forza, a partire dell’espulsione di Hummels dopo soli 12′, per un fallo su Sannadi che l’arbitro Turpin ha ritenuto da ultimo uomo. Un episodio che ha condizionato la partita e ha costretto la Roma a una difesa pressoché continua dagli assalti dell’Athletic.
    Rimane il dubbio di quale sarebbe stato l’atteggiamento se il tedesco fosse rimasto in campo, però alla fine è giusto dire che l’Athletic ha meritato di passare: inutile cercare alibi, e infatti Ranieri a fine partita li ha tolti tutti parlando di “espulsione chiara e netta”. Non ha invece affondato il colpo, il tecnico romanista, sul fatto che per larghi tratti di fatto la sua squadra abbia giocato praticamente in nove, perché Dovbyk, finché è rimasto in campo, ha fornito un apporto nullo, e bene ha fatto Ranieri a toglierlo poco dopo l’inizio della ripresa. A rendere ancor più amara la sconfitta della Roma, un rigore concesso a tempo scaduto per un fallo su El Shaarawy, trasformato da Paredes, che per un attimo ha illuso che la Roma andasse a sua volta all’assalto alla ricerca di quel secondo gol che le avrebbe regalato almeno i tempi supplementari. Il triplice fischio di Turpin ha spento ogni illusione.

    Roma subito in difcioltà per l’espulsione di Hummels, che prima regala palla a Sannadi e poi lo abbatte in un maldestro tentativo di reucpero della sfera. Il giocatore del Bilbao è lontano dalla porta di Svilar, lì vicino c’è anche Mancini ma l’arbitro non sente ragioni e caccia dal campo il campione del mondo tedesco. La Roma resta in dieci, ma Ranieri non fa cambi e in quel momento comincia l’assalto dell’Athletic alla porta degli ospiti, cercando di aprire la difesa romanista con sovrapposizioni sulle fasce, e palla spesso a uno dei fratelli Williams, e cambi di gioco. L’Athletic ha due occasioni, prima con Sannadi che si presenta davanti a Svilar su filtrante di Unai Gomez, ma il suo scavetto è fuori misura, poi con Nico Williams che con una magia si libera di un paio di avversari e calcia a rientrare sul secondo palo e colpisce il legno. Svilar compie due belle parate su Sannadi e Airtor Paredes, poi in finale di primo tempo l’Athletic passa con Nico Williams che, su cross ‘sporcato’ del fratello Inaki, trova il pertugio giusto per battere Svilar.
    Nella ripresa stesso spartito dei primi 45′ e raddoppio dei padroni di casa, con Berchiche di testa salta più in alto di tutti su azione da calcio d’angolo. Così la Roma, che fino a quel momento aveva cercato di difendersi con attenzione, sembra crollare o perlomeno perdere le speranze. Ci prova il subentrato Shomurodov, ma è l’unica fiammata, poi Svilar compie un’altra parata decisiva, su Berenguer, e successivamente Nico Williams con un’altra prodezza fa 3-0. Nel recupero l’inutile rigore di Paredes, e qui finisce la ‘battaglia’ che Ranieri ai aspettava e che la Roma ha perso, sperando di non aver perso Dybala per domenica prossima. le sue smorfie di dolore in panchina dopo essere stato sostituito non inducono all’ottimismo. 

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